Accordo Triennale DPC-CAMILab 2019-2021

L’Accordo Triennale 2019-2021 del 31.12.2018 tra il Dipartimento della Protezione Civile e il CAMILab dal titolo “Criteri di allertamento, valutazione delle conseguenze e preannuncio di eventi idrogeologici estremi relativi al rischio da frana e da inondazione” ha previsto lo sviluppo di attività finalizzate a identificare criteri metodologici utili a perfezionare il sistema di allertamento, attraverso un’analisi puntuale delle performance di alcune componenti e l’approfondimento di aspetti finora poco indagati, con particolare riferimento all’analisi delle conseguenze che possono derivare dal verificarsi di un evento. 

Nello specifico, il piano triennale ha previsto tre linee di sviluppo:

  • WP1. Criteri di allertamento per il rischio da frana e da inondazione;
  • WP2. Valutazione delle conseguenze degli eventi idrogeologici;
  • WP3. Idrologia applicata al preannuncio degli eventi critici.

Ciascuna di queste, a sua volta, si è articolata in 3 WP di secondo livello.

In dettaglio, il WP1 si è articolato in:

  • WP1.1 Confronto sistematico tra scenari previsti e scenari osservati;
  • WP1.2 Tipizzazione degli scenari di cui alle Indicazioni Operative del 10 febbraio 2016;
  • WP1.3 Relazioni tra forzanti pluviometriche, eventi e conseguenze.

Le attività sviluppate nell’ambito del WP 1.1 hanno condotto all’integrazione della banca dati di eventi idrogeologici occorsi in Italia, avviata negli anni precedenti, con l’inserimento degli eventi censiti dal 2018 ad agosto 2021 e la redazione delle schede descrittive di evento. Inoltre, è stata sviluppata una procedura di valutazione ex-post della criticità di un evento che è stata applicata ad alcuni casi studio tra gli eventi censiti.

Nell’ambito del WP 1.2 è stata definita una proposta metodologica di classificazione degli scenari di evento e relative conseguenze, sulla base di FloodCat e delle Indicazioni Operative del 10 febbraio 2016, con successiva applicazione a diversi casi di studio, al fine di individuare situazioni rappresentative della catena “scenario di evento – fenomeni elementari di riferimento – danni”.

Nell’ambito del WP 1.3, è stata definita una proposta metodologica per la definizione di soglie pluviometriche previsionali che è stata applicata, ai fini della validazione, alle zone di allerta della Calabria e a 3 zone di allerta del Piemonte.

Il WP2 si è articolato in 3 WP di secondo livello:

  • WP2.1 Vulnerabilità dei beni e delle strutture;
  • WP2.2 Valutazione e gestione del rischio residuo;
  • WP2.3 Valutazione dell’effetto dei sistemi di preannuncio.

Il WP2.1 è stato dedicato all’analisi delle metodologie utilizzate nel settore sismico per la valutazione della vulnerabilità del costruito e al successivo adattamento della procedura EVIL (Evaluation of Vulnerability to Inundation and Landslide), declinata, con diversi livelli di approfondimento, nel caso delle persone, al caso dei beni. Utilizzando la struttura del modello EVIL che si basa sulla valutazione di fattori (esempio caratteristiche dell’evento, caratteristiche delle persone, caratteristiche del sito, ecc.) e attributi (esempio intensità dell’evento, età delle persone, ecc.) che descrivono numericamente i diversi elementi che concorrono a determinare la vulnerabilità di una persona che si trova in un determinato punto dell’area potenzialmente interessata da una frana o da un’inondazione, è stata costruita una procedura analoga ai singoli edifici per uso industriale e civile che è stata applicata al caso studio del comune di Crotone.

Nell’ambito del WP2.2 è stato analizzato il rischio residuo, intendendo con tale termine il rischio che permane nell’immediato post-evento, quando l’accresciuta fragilità del territorio lo rende maggiormente esposto ad ulteriori danni e mette in discussione l’agibilità delle aree coinvolte. In dettaglio, è stato costruito un catalogo di opere provvisionali che fornisce, per diverse categorie di scenari di evento e per gli scenari di rischio residuo ad essi associati, la tipologia di interventi provvisionali per fronteggiarli,  ed è stata effettuata una valutazione dei costi unitari delle principali categorie di lavoro e di fornitura degli interventi provvisionali.

Le attività del WP2.3 invece hanno avuto l’obiettivo di sviluppare un modello costi-benefici in grado di valutare l’efficienza di un sistema di allertamento, che può essere incluso all’interno di una classe generale di modelli utilizzabili in qualsiasi contesto di natura emergenziale. Il modello costi-benefici teorizzato è stato testato su 8 eventi idrogeologici.

Il WP3 si è articolato in:

  • W3.1 Valutazione dell’incertezza predittiva;
  • WP3.2 Modelli di preannuncio;
  • WP 3.3 Biblioteca di applicativi per la valutazione speditiva di grandezze idrologiche.

Nell’ambito del WP 3.1 sono stati sviluppati due applicativi software per la stima in tempo reale dell’incertezza predittiva associata alle variabili idrologiche, riferiti a due casi di studio corrispondenti a due stazioni idrometriche, ovvero quella del bacino del fiume Tevere a Montemolino e del bacino del fiume Magra a Calamazza.

Le attività del WP 3.2 sono state finalizzate al censimento dei modelli di preannuncio delle piogge, delle piene e delle frane proposti dal CAMILab, dal Consorzio Interuniversitario per l’Idrologia (CINID) e dalla comunità scientifica nazionale, da utilizzare per le attività di protezione civile alla scala regionale e nazionale. Inoltre, sono stati realizzati software applicativi specifici, di agevole utilizzo per i tecnici che operano a vario livello nel sistema di protezione civile ed è stato realizzato un sito internet (ad accesso limitato) da cui è possibile scaricare schede, software, manuali, tutorial e le info di contatto per tutti i modelli di preannuncio, realizzati dal CAMILab e dagli altri gruppi di ricerca nazionali.

In riferimento al WP 3.3 sono stati sviluppati tre applicativi, che consentono di effettuare analisi statistiche di estremi idrologici, la modellazione afflussi deflussi con disponibilità contemporanea di dati pluviometrici e con la sola disponibilità di dati pluviometrici.  

Documenti allegati
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Il prodotto propone un metodo di valutazione ex-post della criticità di un evento, pensato per identificare il livello di criticità dell’evento osservato sulla base di quanto definito nelle IO del 2016 al fine di poter disporre di uno strumento coerente per poter verificare l’efficacia dell’allertamento.

Lo schema generale nella valutazione della criticità è basato sulla procedura QUEST definita nell’ambito del PON Governance e Capacità istituzionale 2014-2020 “Programma per il supporto al rafforzamento della governance in materia di riduzione del rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile”.

La criticità c di un evento può essere definita tramite uno o più attributi Ai, a ciascuno dei quali si assegna un valore 𝒂𝒊 e un peso 𝒘i. La somma dei valori associati a ciascun attributo, ciascuno di essi moltiplicato per un peso che ne definisce l’importanza fornisce la stima della criticità dell’evento.

La procedura è stata parzialmente integrata in una fase successiva e i dettagli sono descritti al prodotto 4 “Schede di evento III”.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Questo documento è articolato in due sezioni. La prima contiene il proseguimento dell’attività di censimento di eventi idrogeologici con impatti al suolo occorsi in Italia, avviata nei precedenti accordi, con analisi di quelli registrati con significativi impatti al suolo occorsi in Italia nel 2018. Con le stesse modalità con cui si è proceduto nei precedenti Accordi 2016 e 2017, per ciascun evento è stata redatta una scheda contenente informazioni sull’evento ed, in particolare: la descrizione sintetica di quanto accaduto, dei principali effetti al suolo ed eventuali vittime, la localizzazione a scala di Zona/e di allerta interessata/e, i valori pluviometrici registrati, le informazioni previsionali circa l’evento e gli effetti al suolo. Le regioni analizzate sono 9 per un totale di 33 eventi (Abruzzo 2 eventi; Calabria 5 eventi;  Campania 1 evento; Emilia Romagna 8 eventi; Lazio 2 eventi; Liguria 4 eventi; Lombardia 3 eventi;  Piemonte 4 eventi; Veneto 4 eventi).

 La seconda sezione, invece, riguarda l’applicazione della procedura di valutazione ex-post della criticità di un evento, descritta nel prodotto 1 “Criteri di valutazione ex post della criticità di un evento” all’evento occorso il 20.08.2018 nel comune di Civita (CS) in Calabria, che ha fatto registrare 10 vittime. La procedura è stata applicata a scala di Zona di allerta.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Nord-Italia.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Centro-Italia.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Sud-Italia.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento è articolato in due sezioni. La prima sezione contiene l’analisi di eventi idrogeologici occorsi in Italia nell’anno 2019 e nel primo semestre del 2020, con redazione di schede di evento raggruppate per regioni. Le regioni analizzate in questo documento sono 7 per un totale di 28 eventi (1 Basilicata, 2 Calabria, 11 Emilia Romagna; 2 Lombardia, 2 Marche, 8 Piemonte, 2 Sicilia).

La sezione 2, invece, contiene l’applicazione della procedura di valutazione ex-post della criticità di un evento, descritto nel prodotto 1 “Criteri di valutazione ex post della criticità di un evento”.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Nord-Italia.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Centro-Italia.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Sud-Italia.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Questo documento è articolato in due sezioni. La prima sezione contiene il censimento degli eventi idrogeologici con impatti al suolo occorsi in Italia dal secondo semestre 2020 ad agosto 2021. La selezione degli eventi parte da quelli descritti da fonti accreditate, ed in particolare nei rapporti di evento pubblicati sui siti dei Centri Funzionali Decentrati delle varie regioni.

Le regioni analizzate in questo documento sono 8 per un totale di 29 eventi (1 Calabria, 2 Campania, 11 Emilia Romagna, 2 Liguria, 2 Lombardia, 1 Sardegna, 6 Sicilia, 4 Piemonte).

La seconda sezione, invece, riguarda l’applicazione della procedura di valutazione ex-post della criticità di un evento, descritta nel prodotto 1 “Criteri di valutazione ex post della criticità di un evento”, che viene parzialmente ridefinita in questo documento alla luce di nuove osservazioni derivanti da casi applicativi.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Nord-Italia.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Centro-Italia.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento contiene le schede di evento relative alle Regioni del Sud-Italia.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Questo documento riporta i risultati dell’analisi di eventi idrogeologici occorsi in Italia censiti nel periodo 2004-agosto 2021. L’attività di censimento condotta in questo lavoro ha previsto due tipologie di analisi: la prima ha riguardato la coerenza tra la previsione di criticità con il verificarsi effettivo di un evento in termini di effetti al suolo; la seconda attività ha riguardato, invece, la determinazione delle modalità di decesso delle vittime al fine di fornire un quadro esauriente, sulla base di quanto avvenuto per gli eventi considerati, delle possibili tipologie di situazioni di rischio per le persone.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il prodotto ha l’obiettivo di individuare una proposta metodologica di classificazione degli scenari di evento e relative conseguenze, sulla base di FloodCat e delle Indicazioni Operative del 10 febbraio 2016, e successiva applicazione a diversi casi di studio, al fine di individuare situazioni rappresentative della catena STE-FER-DANNI. Più precisamente, la metodologia sviluppata prevede l’identificazione di scenari tipici di evento (STE) e una classificazione dei fenomeni elementari (FER) e dei danni ipotizzati dalle I.O. 2016, con verifica della congruenza rispetto ai criteri utilizzati per costruire la piattaforma FloodCat. Successivamente, la metodologia prevede l’attribuzione di tali fenomeni e dei danni tipizzati agli scenari tipici di evento.

La procedura è stata applicata ad alcuni casi di studio con lo scopo di validarla e alla luce di alcune osservazioni emerse dalle applicazioni, la metodologia è stata aggiornata e in alcune parti integrata. La versione aggiornata è descritta nel prodotto 7_Agg.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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La proposta metodologica di tipizzazione degli scenari di eventi e relative conseguenze definita in una prima versione nel prodotto 6, è stata aggiornata e in alcune parti integrata e indicata nel seguito come STE 2.0-FER 2.0-DANNI 2.0. Nello specifico, si è ritenuto opportuno integrare gli scenari tipici di evento, aggiornare i fenomeni elementari di riferimento e le categorie di esposti che possono essere interessati da danni in caso di evento idrogeologico.

La procedura è stata applicata ad alcuni casi di studio con lo scopo di sviluppare una procedura che definisca i fenomeni elementari che possono registrarsi con uno specifico scenario e i relativi danni, sviluppando così la catena scenario tipico di evento - fenomeno atteso - danni attesi.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Graziella Emanuela Scarcella, Pasquale Versace.

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Il documento presenta, nella prima parte, una sintesi di quanto emerso da un’indagine sui sistemi di allertamento vigenti a dicembre 2017 svolta sul territorio nazionale, rispetto ai criteri e alle metodologie impiegate nella definizione delle soglie pluviometriche previsionali. Sono illustrate, inoltre, alcune considerazioni scaturite dalla valutazione dell’efficacia dei sistemi di allertamento vigenti rispetto ad eventi selezionati.

Nella seconda parte del rapporto è descritta, invece, un’analisi di maggiore dettaglio sulle performance delle nuove soglie pluviometriche previsionali sulla Regione Calabria definite dal “Sistema di Allertamento Regionale per il rischio meteo-idrologico ed idraulico in Calabria” approvato con Delibera G. R.  n°535 del 15/11/2017, non analizzate in precedenza, considerando sia le piogge registrate, sia le QPF.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Sara Bloise, Pasquale Versace.

 

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Nel documento sono brevemente illustrati gli approcci ritenuti più adatti alla determinazione delle soglie pluviometriche esponendone, parallelamente, anche i limiti che tali metodologie presentano nel loro impiego, con successiva definizione di una metodologia di individuazione delle soglie pluviometriche, validata attraverso l’applicazione su 4 zone di allerta della Regione Calabria.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Sara Bloise, Pasquale Versace.

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Il documento contiene l’applicazione della procedura di individuazione delle soglie pluviometriche definita nel prodotto 9 ad ulteriori 3 zone di allerta della Calabria per le quali è stata condotta la raccolta di eventi con effetti al suolo che le hanno interessate.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Sara Bloise, Pasquale Versace.

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Il documento contiene l’applicazione della procedura di individuazione delle soglie pluviometriche definita nel prodotto 9 e richiamata nel prodotto 10, ad ulteriori 3 zone di allerta, ricadenti nella regione Piemonte.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Sara Bloise, Pasquale Versace.

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Il rapporto descrive in linea di massima il funzionamento di strumenti informatici che coinvolgono il pubblico verificando fatti ed emergenze grazie all’uso della “folla” di utenti connessi online (il cosiddetto “crowdsourcing”) e come questi possono potenzialmente migliorare il processo di attuazione delle attività di Protezione Civile. Si propone un esempio di piattaforma, snella ma al contempo esaustiva, di facile fruizione, per la segnalazione dei danni da parte dei cittadini contenente tutte le informazioni necessarie per garantire un’ottimale gestione dell’emergenza da parte di chi è preposto alla ricezione di tali messaggi. Inoltre, viene proposta una semplice procedura per la gestione delle segnalazioni basata sul grado di dettaglio delle informazioni inserite dall’utente, sul livello di gravità (presenza di vittime/feriti) e sull’affidabilità dell’utente. Tali informazioni integrate con i dati sulla situazione in corso (fase operativa) permettono, a valle della procedura, l’identificazione o meno di un evento. Infine, il rapporto analizza il passo successivo a quello della segnalazione dei danni da parte dei cittadini che fa riferimento a come tale tipo di informazione dovrebbe essere gestita ed inserita nel monitoraggio del territorio, in particolare attraverso il presidio territoriale, e quindi nella gestione dell’emergenza in corso di evento.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Sara Bloise, Pasquale Versace.

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Il prodotto costituisce una sintesi dei metodi di verifica delle previsioni meteorologiche attualmente impiegati dai Centri Nazionale di Meteorologia e Climatologia. In letteratura esistono diversi metodi e tecniche per verificare l’affidabilità delle previsioni; alcuni riferimenti da considerare come linee guida sono dettate dal Joint Working Group on Forecast Verification Research (JWGV) del WMO (World Meteorological Organization).

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Sara Bloise, Pasquale Versace.

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Il documento riguarda l’analisi delle metodologie utilizzate nel settore sismico per la valutazione della vulnerabilità del costruito. Sono descritte, con sufficiente dettaglio, le metodologie di misura dell’intensità sismica e del danno e i principali metodi empirici, analitici e ibridi proposti dalla letteratura. L’obiettivo è quello di adattare al caso della vulnerabilità delle strutture, per frane e inondazioni, una procedura analoga a quella utilizzata per la vulnerabilità delle persone (modello EVIL), tenendo conto dei modelli comunemente adottati nel caso del rischio sismico. Tale attività è stata sviluppata insieme ad un gruppo di docenti di Scienza e Tecnica delle Costruzioni dell’Università della Calabria.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Giovanna Capparelli, Giovanni Garcea, Francesco Salvatore Liguori, Antonio Madeo, Pasquale Versace.

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Il documento descrive dei modelli computazionali da utilizzare ai fini della valutazione della vulnerabilità di edifici soggetti a fenomeni di inondazione. Si propongono tre livelli di analisi, di complessità crescente, in cui i metodi di analisi strutturale presentati sono utilizzati per fare previsioni sul danno che una costruzione può esibire se soggetto alle azioni provocate dal fenomeno in oggetto. Particolare riguardo è posto sui modelli di maggior dettaglio (Livello 2 e Livello 3) che consentono una stima più accurata della vulnerabilità essendo basati su una valutazione del danno ottenuta con metodi numerici di analisi strutturale.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Giovanna Capparelli, Miriam Colloca, Giovanni Garcea, Francesco Salvatore Liguori, Antonio Madeo, Pasquale Versace

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Si tratta di un rapporto tecnico relativo ai metodi semplificati (livello 1) finalizzati alla valutazione della vulnerabilità di edifici soggetti a fenomeni di inondazione. Si propone un modello di stima della vulnerabilità inquadrabile nell’ambito dei metodi dell’indice di vulnerabilità, basati cioè sulla stima di un indice valutato come somma di punteggi assegnati a determinate caratteristiche dell’edificio e pesati in funzione della loro importanza relativa. L’indice di vulnerabilità viene legato al livello di danno al fine di stimare la vulnerabilità dell’edificio, espressa in termini di classe di vulnerabilità. Uno degli aspetti di novità del metodo proposto è rappresentato dal fatto che esso viene calibrato sulla base di analisi numeriche, così da sopperire alla mancanza di evidenze sperimentali a seguito di eventi realmente verificatisi. La classe di vulnerabilità stimata dal metodo risulta essere in accordo con quella calcolata numericamente, confermando l’efficacia della strategia proposta. Il modello è presentato per edifici in muratura e per edifici in calcestruzzo armato, ma la procedura proposta ha carattere generale e può essere applicata a edifici aventi tipologie differenti, come edifici in legno, capannoni industriali, edifici in muratura armata.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Giovanna Capparelli, Giovanni Garcea, Francesco Salvatore Liguori, Antonio Madeo, Pasquale Versace.

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Il prodotto riguarda la previsione del danno esibito da un insieme di edifici che si trovano in un’area soggetta ad inondazione utilizzando il modello semplificato presentato nel prodotto n.16. Il caso-studio scelto interessa il territorio del comune di Crotone (CS), nella Calabria ionica, nel tratto prossimo alla foce del fiume Esaro. La presenza di numerose abitazioni nelle vicinanze del corso d’acqua rendono l’area particolarmente vulnerabile a fenomeni di inondazione, come dimostrato da eventi già verificatisi in passato, come quello del 14 Ottobre 1996 che causò la morte di 6 persone, migliaia di sfollati, danni a 358 imprese per 126 miliardi di lire.

Il metodo semplificato consente l’analisi di numerosi edifici, in calcestruzzo armato e in muratura, in tempi molto rapidi e sulla base di poche informazioni su geometria e caratteristiche meccaniche.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Giovanna Capparelli, Giovanni Garcea, Francesco Salvatore Liguori, Antonio Madeo, Pasquale Versace.

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Il prodotto fornisce per diverse categorie di scenari di evento, e per gli scenari di rischio residuo ad essi associati, la tipologia di interventi provvisionali per fronteggiarli. Il catalogo delle opere provvisionali è in formato Access (Prodotto n.18/Access “Catalogo opere provvisionali in formato Access”) e contiene, sotto forma di tabelle, una serie di informazioni per ciascun tipo di intervento. Il catalogo è strettamente collegato al prodotto n. 19_fin “Rapporto tecnico sugli interventi di somma urgenza”, in cui è stata effettuata una valutazione dei costi unitari delle principali categorie di lavoro e di fornitura degli interventi provvisionali.

Ogni tabella del catalogo fa riferimento ad una tipologia di intervento provvisionale connesso ad uno specifico scenario di rischio residuo e contiene le seguenti informazioni:

  • Numero progressivo intervento;
  • ID identificativo: codice alfanumerico composto dal numero progressivo, dal codice di tipologia intervento, dalla sottocategoria intervento e dalla Regione di interesse (ad esempio 1_1.b.1_A1_Svuotamento con pompe e idrovore_Abruzzo);
  • Codice scenario tipico: codice dello scenario tipico, secondo la classificazione precedentemente riportata;
  • Regione: si indica la Regione alla quale il prezziario si riferisce;
  • Macrocategoria intervento provvisionale;
  • Sottocategoria intervento provvisionale;
  • Descrizione lavori: viene riportata la descrizione esatta del prezziario regionale dei lavori pubblici di riferimento predisposti ai sensi dell’art. 23 del D.lgs. 50/2016;
  • Unità di misura: a seconda della tipologia di lavoro (cadauno, metro, metro quadrato, metro cubo, tonnellate, ecc.);
  • Prezzo: indica il prezzo al netto dell’I.V.A.; nel caso dei materiali sono da intendersi riferiti a forniture a piè d’opera;
  • Percentuale sicurezza: nella colonna è riportata l’incidenza percentuale che moltiplicata per il “PREZZO” indica il costo della sicurezza quantificata e quindi già computata nel valore delle lavorazioni “PREZZO”;
  • Percentuale manodopera: nella colonna è riportata l’incidenza percentuale che moltiplicata per il “PREZZO” indica il costo della manodopera quantificata e quindi già computata nel valore delle lavorazioni “PREZZO”;
  • Percentuale noli: nella colonna è riportata l’incidenza percentuale che moltiplicata per il “PREZZO” indica il costo dei noli e attrezzature quantificati e quindi già computati nel valore delle lavorazioni “PREZZO”;
  • Link di collegamento alla scheda descrittiva del rapporto n. 19_fin.

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Danilo Spina, Pasquale Versace.

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Il prodotto riguarda gli interventi di somma urgenza che le amministrazioni attuano in corso di evento o subito dopo. Sulla base dei costi estratti dai prezziari regionali sono stati valutati i costi unitari delle principali categorie di lavoro e di fornitura degli interventi provvisionali. È stata eseguita un’analisi comparata, a scala nazionale, delle singole voci estratte dai vari prezziari che compongono le varie casistiche di interventi provvisionali/somma urgenza. L’analisi ha riguardato un confronto fra le varie Regioni, tenendo conto della suddivisione geografica Nord, Centro e Sud.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Danilo Spina, Pasquale Versace.

 

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Si fornisce un primo quadro di riferimento bibliografico relativo alle metodologie utilizzate per valutare, in termini di costi e benefici, l’efficienza di sistemi complessi come quelli dedicati all’allertamento nelle azioni di Protezione Civile. È, infatti, evidente che l’interesse principale deve essere rivolto a valutare l’efficienza del sistema, dando per scontato che esso sia sostanzialmente efficace.

Effettuare una valutazione sull’efficacia e sull’efficienza di un’attività articolata come quella di un sistema di allertamento risulta essere un compito complesso. La difficoltà nella valutazione dell’efficienza di un’organizzazione risiede non tanto nel modello di calcolo in sé, quanto nell’individuazione delle molteplici risorse e modalità di allocazione delle stesse per il perseguimento degli obiettivi strategici ed operativi prefissati.

Uno dei metodi più usati in letteratura per il calcolo dell’efficienza è quello che si basa sull’approccio delle frontiere stocastiche. Il rapporto fornisce un quadro preliminare della bibliografia esistente su questo tema di frontiera.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Graziella Bonanno, Giovanna Capparelli, Pasquale Versace.

 

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Il prodotto riprende e sviluppa l’indagine bibliografica del prodotto 20, sulle metodologie utilizzate in Italia e nei Paesi europei per valutare l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di preannuncio (Early Warning System, EWS) in ambito idrogeologico e propone l’applicazione di un approccio per la valutazione dell’efficienza finora non utilizzato, relativamente ai sistemi di allertamento, basato sul metodo delle frontiere stocastiche.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Graziella Bonanno.

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Il prodotto ha l’obiettivo di fornire un criterio metodologico generale applicabile a diversi contesti per la valutazione delle performance di sistemi complessi di allertamento in caso di eventi di natura idrogeologica. In letteratura, esistono molti modi per valutare la validità relativa o assoluta di un sistema di allertamento, ma sono indifferenti ai costi e ai benefici che ogni combinazione può comportare. In particolare, gli aspetti che la letteratura precedente prende in esame sono relativi al numero di corretti allertamenti, mancati allarmi e falsi allarmi, spesso dando un peso maggiore ai mancati allertamenti rispetto ai falsi allarmi. Il contributo del report, che tenta di colmare il vuoto presente in letteratura, è relativo alla valutazione quantitativa dell’efficacia e dell’efficienza dei sistemi di allertamento.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Graziella Bonanno, Giovanna Capparelli, Pasquale Versace.

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Il prodotto n. 23 “Modello costi-benefici” e il prodotto n. 24 “Applicazione del modello costi-benefici ad alcuni casi di studio” sono riportati in un unico elaborato che rende più agevole e chiara la lettura.

Il primo propone un modello costi-benefici mediante l’uso delle frontiere stocastiche che ha l’obiettivo di valutare l’efficienza di un sistema di allertamento.

Il prodotto n. 24 contiene l’applicazione empirica del modello costi-benefici teorizzato nei prodotti 22 e 23 e, nello specifico, si simulano i dati necessari alla presentazione del caso studio e si propone un’analisi quantitativa utilizzando tali dati.

 

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Graziella Bonanno, Giovanna Capparelli, Pasquale Versace.

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Sono descritti i principali approcci per la stima dell’incertezza predittiva di variabili idrologiche, al fine di individuare ed analizzare i post-processori idrologici più idonei per la valutazione dell’incertezza predittiva derivante da diverse fonti di errore o modelli di previsione.

Nello specifico, il documento si focalizza sulla descrizione dell’approccio Bayesian Forecasting System (BFS) (Krzysztofowicz, 1999).

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Aldo Greco, Pasquale Versace.

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Si tratta di una relazione tecnica in cui è stato applicato il post-processore PD-HUP (Precipitation Dependent HUP) proposto da Krzysztofowicz e Herr (2001), per la stima dell’incertezza idrologica predittiva, derivante da diverse fonti di errore, su di uno specifico caso di studio corrispondente alla stazione idrometrica del Tevere a Montemolino.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Aldo Greco, Pasquale Versace.

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Questo documento costituisce il manuale relativo agli applicativi PD_HUP_TM.exe e PD_HUP_MC.exe, finalizzati alla valutazione dell’incertezza predittiva. I due applicativi per la stima in tempo reale dell’incertezza idrologica, fanno riferimento rispettivamente a due casi di studio corrispondenti alle stazioni idrometriche: - sezione del Tevere a Montemolino (UMB06006036) e sezione del Magra a Calamazza (TOS03001246). Ogni applicativo consente il calcolo, a partire da un certo istante di previsione, delle distribuzioni di probabilità del post-processore PD-HUP (Precipitation Dependent Hydrological Uncertainty Processor), che permettono di stimare le bande di incertezza idrologica relative alle portate future e condizionate dalle piogge antecedenti all’istante di previsione. I software realizzati considerano in ingresso dati di pioggia e di portata osservata, relativamente ad un certo istante di previsione, e i valori di portata simulata da un modello idrologico per un definito orizzonte temporale, e forniscono previsioni di tipo probabilistico sulla base di parametri di taratura del processore. Successivamente, è stata predisposta una nuova versione dei 2 software, prodotto n.27_Agg_soft1“Aggiornamento applicativo software PD_HUP_TM.exe” e n.27_Agg_soft2 “Aggiornamento applicativo software PD_HUP_MC.exe”. Pertanto, vengono fornite solo gli eseguibili delle versioni finali.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Aldo Greco, Pasquale Versace.

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Il documento costituisce una sintesi dell’analisi condotta in riferimento alla valutazione dell’incertezza predittiva nei prodotti 25, 26 e 27.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Aldo Greco, Pasquale Versace.

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Il prodotto fornisce una panoramica delle recenti metodologie, sviluppate da alcune Università italiane, in tema di preannuncio di piogge, piene e frane. Ad ogni modello è dedicata una specifica scheda, composta dai seguenti campi informativi: nome del modello; mutori;  ente(i) di appartenenza degli autori; finalità del modello (preannuncio piogge, preannuncio piene, preannuncio frane); classificazione del modello (es: empirico, fisicamente basato, a parametri concentrati, a parametri distribuiti, stocastico, deterministico, ecc…);  dati di input necessari; descrizione sintetica dell’output ; descrizione sintetica del modello; casi di applicazione; eventuali aggiornamenti in corso o previsti; altre informazioni ritenute utili; bibliografia essenziale inclusi rapporti tecnici che descrivono risultati di applicazioni.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Davide Luciano De Luca, Pasquale Versace.

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Il documento è suddiviso in una prima parte, nella quale si descrivono sinteticamente i modelli sviluppati nel corso degli anni dal CAMILab per la previsione in tempo reale di piogge (PRAISE, PRAISEST , PRAISE-ME), piene (NASP, WRROMM, RISE), e frane indotte da precipitazione (FLaIR e SUSHI), ed una seconda parte in cui si illustrano i recenti aggiornamenti dei modelli (FLAIR e SUSHI), riguardanti il preannuncio delle instabilità di versante.

 

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Davide Luciano De Luca, Pasquale Versace.

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Sono state sviluppate due versioni software (la prima è un file Microsoft Excel con macro VBA, la seconda è un file eseguibile implementato in MATLAB) per quanto riguarda il modello PRAISE-ME (Prediction of Rainfall Amount Inside a Storm Event with MEteo, De Luca 2013, De Luca & Versace 2010), finalizzato alla previsione in tempo reale delle altezze di precipitazione.

Inoltre, è stato realizzato un sito internet (ad accesso limitato) https://sites.google.com/unical.it/camilabdpcn19-21wp32/home-page, da cui è possibile scaricare schede, software, manuali, tutorial e le info di contatto per PRAISE-ME e per una prima parte di modelli realizzati da altri gruppi di ricerca nazionali, descritti anche nel prodotto n. 29 “Censimento Modelli”.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Davide Luciano De Luca, Pasquale Versace.

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Sono stati implementati, per i nuovi sistemi operativi, le versioni software riguardanti i modelli WRROOM e SUSHI. Inoltre, è stato aggiornato il sito internet (ad accesso limitato) https://sites.google.com/unical.it/camilabdpcn19-21wp32/home-page .

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Davide Luciano De Luca, Francesco Liguori, Pasquale Versace.

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Il documento costituisce una guida per una corretta validazione, in termini sia di risultati ottenuti che di struttura di un generico modello, finalizzato al preannuncio di variabili idrologiche di interesse e non solo. Nello specifico, è stata effettuata una distinzione tra validazione delle performance e validazione scientifica, come di seguito riportato.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Daniela Biondi, Davide Luciano De Luca, Pasquale Versace.

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Il report contiene una raccolta di memorie scientifiche relative a 18 modelli (COSMO4SUB; EBA4SUB; Flood-PROOFS; GASAKE; GEOFRAME; IMAGE; MISDc; MOBIDIC; ORSADEM; PRAISE-ME; PRESSCA; RainT; SANF; STAFOM; SUSHI; WEC-FLOOD; WEEZARD; WRROOM).

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Davide Luciano De Luca, Pasquale Versace.

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Sono stati realizzati tre applicativi, denominati CAMISoft1, CAMISoft2 e CAMISoft3, che consentono di effettuare analisi statistiche di estremi idrologici (CAMISoft1), la modellazione afflussi deflussi con disponibilità contemporanea di dati pluviometrici (CAMISoft2) e con la sola disponibilità di dati pluviometrici (CAMISoft3). Oltre ad una breve panoramica degli applicativi e del sito internet realizzato, da cui è possibile effettuare il download dei software e dei rispettivi manuali d’uso e tutorial di cui al prodotto 36, si forniscono i dettagli teorici sulle procedure implementate nei tre software.

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Davide Luciano De Luca, Pasquale Versace.

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Il report contiene i manuali d’uso e tutorial dei tre applicativi realizzati (CAMISoft1; CAMISoft2; CAMISoft3).

 

Il prodotto è stato realizzato a cura di: Davide Luciano De Luca, Pasquale Versace.