Task force 2008-2010

In seguito alle piogge intense e persistenti e ai numerosi fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno colpito diverse aree della regione Calabria nel periodo 2008-2010, è stata costituita una “Unità di Crisi” per fronteggiare le principali criticità che hanno interessato la Provincia di Cosenza.

L’Unità di Crisi si è avvalsa di un Gruppo di Valutazione tecnico-scientifico, coordinato a livello provinciale dal prof. Pasquale Versace, in qualità di componente della Commissione Grandi Rischi, alle cui attività hanno partecipato geologi, ingegneri idraulici e ingegneri geotecnici appartenenti ai Vigili del Fuoco, all’Autorità di Bacino Regionale, al Dipartimento dei Lavori Pubblici regionale, al CNR-IRPI e all’Università della Calabria. In particolare per l’Università, oltre al coordinatore, hanno collaborato numerosi professori, ricercatori, assegnisti e dottori di ricerca. L’attività di segreteria è stata svolta dal CAMIlab, con il contributo dell’Associazione di Volontariato ENVI Onlus.

Il Gruppo di Valutazione ha fornito l’assistenza tecnico-scientifica per la valutazione della pericolosità residua e l’identificazione degli interventi di somma urgenza. In particolare, sulla base delle segnalazioni pervenute da parte dell’Unità di Crisi, il Gruppo ha selezionato i casi che sono apparsi di maggiore rilievo:

  • situazioni di pericolo riguardanti la viabilità regionale strategica (autostrada, grandi vie di
  • comunicazione)
  • situazioni di pericolo che hanno condotto allo sgombero di edifici pubblici o privati
  • situazioni di pericolo o di danneggiamento di strade provinciali o comunali che minacciano di
  • isolare interi paesi o loro frazioni significative.

Per ciascuna di queste situazioni critiche, si è disposto un sopralluogo condotto in linea di massima da due esperti (un ingegnere ed un geologo), insieme a tecnici dell’ANAS per l’Autostrada e per le Strade Statali e delle Amministrazioni locali, in particolare della Provincia per le Strade provinciali e dei Comuni per i Centri abitati. Le operazioni di sopralluogo sono state documentare anche da immagini fotografiche e, qualche volta, da elaborati cartografici forniti dai Comuni.

Complessivamente sono stati effettuati 42 sopralluoghi nell’ambito dei quali si sono analizzati circa 120 punti di crisi.